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IL GELSO

  • Immagine del redattore: Ciro Strina
    Ciro Strina
  • 27 giu
  • Tempo di lettura: 1 min

Pianta arborea non autoctona di origini asiatiche. Nella Piana Reatina è stata introdotta la coltivazione del gelso solo alla fine del 1800 inizi 1900 per intraprendere all'allevamento del baco da seta che si nutre delle sue foglie. Quest'albero si piantava ai lati delle strade poderali e comunali, dove ancora oggi è possibile trovare alcuni esemplari. I frutti vengono mangiati freschi, degustati pastellati e fritti, utilizzati nella preparazione di dolci o marmellate. Sono inoltre appetibili per tutti gli uccelli.



Il legno di questa pianta veniva usato per fare la struttura delle sedie da impagliare e come combustibile per il fuoco. Il tronco intero dell'albero si utilizza in agricoltura come rullo per compattare il terreno, in particolare dopo la semina della barbabietola.


Lo sapevi che.......

Nel reatino nei primi del 1900 si sviluppò un'economia basata sull'allevamento del baco da seta. I contadini per incrementare il reddito familiare, presero ad allevare il baco da seta. Se ne occupavano soprattutto le donne e i bambini. Prendevano le uova e una volta nato il baco, aprile - maggio, lo alimentavano con le foglie fresche di gelso, fino al momento dell'imbozzolamento dello stesso. Poi, per uccidere la larva all'interno del bozzolo affinchè non rompesse il filo per uscire fuori, i bozzoli venivano messi nel forno a basse temperature, 50° massimo, per un paio di giornie infine, così trattati, venivano mandati in Emilia Romagna dove avveniva la filatura.


 
 
 

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